
SCHIZOFRENIA EMPATICA –
PERCHE’ UNO LO MANGI E L’ALTRO LO ACCAREZZI??
Utilità:
- Divulgazione Cultura Cruelty Free
- Connessione Empatica con tutte le specie viventi
- Attivismo
- Biocentrismo
- Soggetti non oggetti
Un altro punto importante sulla riflessione empatica da noi proposta e sulle “possibili devianze della relazione zooantropologica” è il tema della Schizofrenia Empatica affrontato dall’Etologa Relazionale Myriam Riboldi ispirandosi al punto di vista di Jane Goodall.
Ad oggi in quasi tutte le famiglie è presente un animale “domestico” e gli umani tendono a sviluppare con lui dei forti legami tanto da non poterlo mai considerare cibo, nessuno mangerebbe un cane o un gatto dopo averne avuto uno in famiglia.
Schizofrenia Empatica – Perchè uno lo mangi e l’altro lo accarezzi?
Lo stesso discorso però non vale purtroppo per quelli che sono considerati animali “da reddito”, mentre amo e coccolo il mio compagno cane permetto che altri animali come lui, con i suoi stessi sentimenti, con le sue stesse emozioni e paure vengano imprigionati, torturati, maltrattati e uccisi.
Gli Umani permettono ad altri di compiere queste barbarie per loro, permettono che qualcuno infligga dolore, prigionia e morte al posto loro.
Non sono in grado di capire che dietro quell’incontro di sguardi che produce attaccamento e ossitocina con il loro compagno animale vi è lo stesso sguardo di una mucca, un coniglio, un maiale, una capra, una pecora, un cavallo, una gallina,
Myriam Riboldi: “Ci sono animali con i quali l’uomo si è precluso ogni opportunità di comprensione reciproca negando loro persino la possibilità di mostrarci le loro potenzialità cognitive, emozionali e relazionali.“
La Schizofrenia Empatica è la disconnessione emozionale nei riguardi di questi animali da parte di molti umani.
Questa distonia o schizofrenia empatica si verifica anche in tutte quelle situazioni in cui ci propongono in spot pubblicitari l’immagine della mucca serena e “massaggiata” che poi verrà portata al macello o quando si dice che la carne e/o i derivati li si prende dall’allevatore che prima trattava bene l’animale ma il cui poi risultato è lo stesso, lo sfruttamento e la morte.

L’obiettivo di un progetto culturale sensato e rispettoso delle persone e degli animali deve cercare una strada per attivare tre livelli:
– Emotivo e affettivo
– Cognitivo
– Comportamentale
Riguardo a questi argomenti Animali per l’Anima si schiera in una posizione cruelty free coinvolgendo i soci dell’ associazione nella presa di coscienza e di empatia nei riguardi di tutte le specie viventi e verso la scelta di un’alimentazione priva di animali e derivati.
Animali per l’Anima rifiuta qualsiasi forma di sperimentazione animale, gli zoo acquatici, la caccia e la pesca, i circhi con animali, i bioparchi, il commercio illecito di animali, l’industria dell’abbigliamento e quella alimentare, lo sfruttamento animale e la sua mercificazione.

Ieri 31 Marzo 2019 siamo stati presenti alla manifestazione nazionale Diritti Animali “Soggetti non Oggetti” perchè anche a livello legislativo venga riconosciuta la senzienza in ogni animale.
Ogni essere vivente prova dolore come noi, come i nostri cani e gatti, ogni animale desidera vivere libero da dolore, sofferenza, prigionia, schiavitù e maltrattamento.

Si avvicina anche la Pasqua e con questa la strage degli innocenti che prevede sulle tavole di milioni di persone la presenza di un cucciolo di agnello in segno della liberazione dal male, ebbene vi invitiamo a riflettere che la vera liberazione dal male consiste nell’estinguere questa barbara usanza.

Schizofrenia Empatica – Amico mio e no Agnello di Dio
Nessuna madre permetterebbe che il suo figlio neonato venisse prelevato per essere sgozzato.
Perchè all’ora lo permettiamo in nome di usanze, tradizioni e Dio?
Credo proprio che nessun Dio vuole essere pregato con mani sporche di sangue!!